Benvenuti a Morano Calabro, uno di quei deliziosi e caratteristici borghi dell’entroterra dell’Alto Jonio cosentino, nel Parco Nazionale del Pollino, dove il tempo sembra essersi fermato e tutto parla della forte tradizione radicata presso le popolazioni locali, partendo dal folklore per arrivare all’enogastronomia. Non è molto grande Morano, conta poco più di 4.000 abitanti, ed è collocato felicemente alle pendici del massiccio del Pollino. Questo piccolo centro abitato vanta una storia molto antica e periodi di splendore e civiltà come quello della signoria dei Sanseverino. Immersa in un contesto naturalistico e paesaggistico d’eccellenza, Morano dal 2003 è entrata a pieno titolo nel circuito dei Borghi più belli d’Italia.
Molte sono le tradizioni che sono arrivate fino ai giorni nostri e oggi Morano Calabro è conosciuta perlopiù per una particolare rievocazione storica che si svolge tradizionalmente in primavera o estate. La Festa della Bandiera rimanda a una battaglia che avvenne durante il periodo in cui l’Alto Jonio cosentino fu territorio privilegiato dai Saraceni. Probabilmente questa battaglia si tenne nel 1096 – anche se alcuni storici sono discordanti sulla sua esatta collocazione temporale - e uno dei saraceni fu decapitato. La storia narra che la sua testa sanguinante fu esibita lungo le strade e questo gesto passò alla storia come celebrazione dell’avvenuta vittoria. La popolazione di Morano ha molto a cuore questa rievocazione che simboleggia la vittoria sull’incursore straniero, la difesa della propria identità e diventa vessillo della fierezza delle sue genti.
Non a caso, lo stemma comunale riporta l’icona della testa di un “Moro”, a cui fa da sfondo la triade di colline che raffigura i tre borghi di Morano, e il motto “Vivat sub umbra” (viva nell’ombra) indirizzato al Moro.
Il borgo in quei giorni di festa viene visitato da numerosi turisti e la celebrazione diventa la giusta occasione per far rivivere la storia valorizzando le proprie radici e facendo conoscere il passato alle giovani generazioni moranesi. Ogni angolo, viuzza o piazzetta del paese è animata da figuranti in costume d’epoca, artisti di strada, sbandieratori, cavalieri, mostre, stand d’artigianato ed enogastronomia. Da non perdere, a proposito di prelibatezze, le specialità della cucina cosentina, tra cui ricordiamo il tipico formaggio locale, la felciata di Morano, prodotto con latte di capra e pecora: le cagliate vengono adagiate a strati alternati a rametti di felci in secchielli di legno di gelso, così come vuole la tradizione.
Un ulteriore motivo che rende così speciale la Festa della Bandiera è rappresentato dai festeggiamenti per il Santo Patrono, San Bernardino da Siena, che occorrono proprio in quei giorni di maggio: molto sentita è la cerimonia di consegna delle chiavi della città da parte del Sindaco.
E a dominare i festeggiamenti troviamo l’imponente castello che si erge in posizione strategica sull’abitato. L’edificio nasce in epoca romana con funzioni difensive e in epoca medievale viene adottato come sede feudale; subisce diversi rimaneggiamenti nel corso del tempo e oggi i suoi resti sono divenuti simbolo della città.
Appuntamento dunque per l’estate 2016 a Morano Calabro: la Festa della Bandiera sarà la giusta occasione per conoscere questo piccolo e vivace borgo, certamente poco noto nell’ambito dei circuiti turistici di massa, ma senz’altro scrigno prezioso che custodisce un’importante ricchezza storica, folkloristica e architettonica. Rievocazioni storiche così ben strutturate rappresentano un motivo più che valido per conoscere questo patrimonio del Sud Italia e arricchire così l’offerta turistica della Calabria.
Come arrivare a Morano Calabro: per chi viene in auto, sull’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria l’uscita è Morano Calabro. Da qui si procede per la S.S. 19. Per chi viene in treno la stazione ferroviaria più vicina è Sibari e si può raggiungere Morano con un servizio di autolinee delle Ferrovie Calabro – Lucane. E’ possibile consultare online l’orario ufficiale delle autolinee in Calabria.